Saro Fedele
Saro Fedele

Cari testimoni di Geova, credeteci per capire l'inganno ricevuto A5

Il vostro articoletto dimostra che, nonostante l’impegno profuso, è necessario che studiate ancora più a fondo per scoprire la verità.
Nel punto 2 dite che: “Il nome è una forma arcaica del participio presente del verbo essere e significa l’'Essente" oppure "Io Sono Colui che Sono"
oppure "Io Sono Colui che fa essere", la lingua ebraica possiede la forma causativa o
di favore: "Io Sono con te"…
Altro
Il vostro articoletto dimostra che, nonostante l’impegno profuso, è necessario che studiate ancora più a fondo per scoprire la verità.

Nel punto 2 dite che: “Il nome è una forma arcaica del participio presente del verbo essere e significa l’'Essente" oppure "Io Sono Colui che Sono"
oppure "Io Sono Colui che fa essere", la lingua ebraica possiede la forma causativa o
di favore: "Io Sono con te". "Io Sarò con te". Oppure "Io Sono o Sarò con te e a tuo
favore"... ce ne sono altri...”

.

A quale forma verbale appartiene il nome divino? Ad un participio presente (con forma causativa o senza?) (con forma di favore o senza?)? Ad un futuro semplice? Dovreste decidervi. Voi, che a differenza di Russell, conoscete l’ebraico dovreste rivelarci con esattezza questo dato e non fluttuare fra varie forme verbali, palesando invece che non sapete quale sia esattamente la forma verbale usata all’interno del Tetragramma.

Inoltre – aggiornatevi! -
l’espressione “Io sono colui che che sono” (Vulgata) non ha alcun senso poiché chiunque vive può legittimamente affermare quello che la frase sostiene e quindi essendo non caratteristica o peculiare dell’Essere Supremo non può racchiudere il senso proprio del nome divino.

Nel punto 3 dite che: “Il nome di Dio non era pronunciato
mai con le sue vocali, perché il comandamento diceva di non nominarlo invano.
Per leggere la Bibbia e "non nominare invano il nome di Dio" il nome era sostitui-
to con un altro nome da sapere a memoria.



E questo che senso ha? Dato che il comandamento diceva di non “nominarlo invano” era legittimo non pronunciarlo affatto con le sue vocali? E come se io dicessi che dato che potrei abusare dell’uso di un ascensore è meglio che non l’uso affatto! Questo indicherebbe che il popolo d’Israele manca di padronanza di sé ed invece di lavorare su questo per migliorare, preferisce non usare affatto il nome divino…

Nel punto 7 dite che: “
Dopo circa 1300 anni, dal II° secolo dopo Cristo alcuni esperti chiamati Masori, mettono le vocali alla Bibbia (Testo Masoretico TM).”

Dovreste rivedere anche la vostra cronologia. I Masoreti non sono apparsi che nel V secolo (almeno) della nostra era. Nel II secolo non esistevno affatto. Ripassate la storia.

Nel punto 10 dite che: “Russell , il fondatore della WT, autodidatta, non conoscendo il qerè né la sua spiegazione né quale nome usare per pronunciare il nome ineffabile di Dio,
unisce insieme le consonanti del nome sacro, con le vocali di un altro nome,
da usare nella pronuncia, e legge: Geovì e Geova, proprio come non doveva es-
sere letto, e per cui i Masori avevano messo il qerè (alla fine ci sono tabelle in e-
braico per controllare e capire).



Ancora una prova che non conoscete la storia, nel caso specifico, la vostra stessa storia. Difatti fu perlomeno nel XIII secolo che un vostro studioso (cattolico) Raimondo Martini, nel suo Pugio Fidei a traslitterare così il nome divino. Solo per citarne un altro vostro studioso vissuto a cavallo fra il XVI ed il XVII secolo, Tommaso Campanella citiamo scrisse che, per quanto riguarda il nome della divinità suprema egli affermava che “quem nos Jeova dicimus hebraice” (che noi in ebraico chiamamo Geova) [De Sancta Monotriade
, ediz. orig. XVII sec.; ediz. succ. 1958., pp. 26-27].

Quindi l’invito che ci fate di “studiate, perché voi non siate più testimoni di errori! Studiate l'ebraico,il greco e la storia antica, non sui libri del a WT, ma su testi di coloro che cono-
scono la verità.”

ritorna al mittente poiché, come disse il Signore Gesù stesso, nessuno che abbia una trave nell’occhio può vantarsi di dire d’avere la possibilità di togliere la pagliuzza al suo prossimo.

Saluti, SaroFedele.

P.S. Se qualcuno pensa d’essere in grado di ribattere a questi argomenti ecco il mio personale e-mail address: asteragros@freeonline.zzn.com