demaita
1601

Papa Onorio I: ERETICO.

Breve premessa storica: Costantino nella lotta per la successione ad imperatore di Roma, vinse Massenzio nel 312 nella battaglia a Ponte Milvio, vicino a Roma. Dal sogno: “in hoc signo vinces” aveva fatto mettere il segno della Croce cristiana sulle sue bandiere, e dopo la vittoria, con l’editto di Milano del 313 fece cessare le persecuzioni contro i cristiani, proclamò la libertà di religione, e restituì ai cristiani le loro chiese e proprietà confiscate dai precedenti imperatori romani.
Nel 330, ritenendola militarmente più sicura trasferì la capitale dell’impero da Roma a Bisanzio, poi detta Costantinopoli, che divenne così la città più importante dell’impero.
Nel 630 il Patriarca di Costantinopoli: Sergio, cercò di riavvicinare il gruppo dei “monofisiti” (sono coloro che affermano che in Gesù Cristo: c’è una sola natura : il che è contrario al dogma di Fede che afferma che in Gesù Cristo ci sono due nature, la natura divina e la natura umana. Gesù è vero Dio come Dio Padre, ed è vero uomo come noi uomini).
Per favorire l’avvicinamento il patriarca Sergio ideò una formula intermedia: il “monotelismo”, cioè in Gesù Cristo ci sono due nature ma una sola volontà. (Ma anche questa affermazione è un’eresia, perché in Gesù Cristo c’è la volontà divina quale Dio-Figlio, e c’è la volontà umana quale uomo. Volontà umana che è sempre in armonia e obbediente alla volontà divina).
L’imperatore di Costantinopoli Eraclio I, volendo anch’egli ristabilire l’unità coi monofisiti, aderì al pensiero di Sergio e al monotelismo.
A Roma, anche Papa Onorio I, (Papa dal 625 al 638) lo accettò e lo condivise. Ma era una eresia, quindi non fu accettata da molti vescovi sia bizantini, che latini.
Nel 680 sia il Patriarca di Costantinopoli Giorgio I, che l’imperatore Costantino IV, che non erano monoteliti, per correggere l’errore indissero il Concilio ecumenico Costantinopolitano III, a cui parteciparono oltre che i vescovi bizantini, anche vescovi latini ed il rappresentante del Papa di Roma che era Agatone (Papa dal 678 al 681).
Riesaminata liberamente la questione, il Concilio dichiarò eresia il monotelismo, e condannò come eretici sia il precedente Patriarca Sergio, e sia il precedente Papa Onorio I.
Qualsiasi studente cattolico di teologia ha come testo fondamentale di studio e di consultazione il Denzinger – Enchiridion Symbolorum. E’ la raccolta di tutte le definizioni di Fede cristiana cattolica fatta dal Magistero ecclesiastico dalle origini della Chiesa fino ad oggi.
Per quanto riguarda il nostro argomento della condanna come eretico di Papa Onorio I, ecco cosa leggiamo nel Denzinger.
“Concilio di Costantinopoli III, (6° ecumenico), Sessione 13°, 28 marzo 681, condanna dei monoteliti e del Papa Onorio I.
Esaminate le lettere dogmatiche scritte da Sergio, a suo tempo Patriarca di Costantinopoli… e sia ad Onorio, che era vescovo dell’antica Roma, e la lettera con la quale quest’ultimo, cioè Onorio, rispose a Sergio, e constatato che non sono conformi agli insegnamenti apostolici ed alle definizioni dei santi Concili e di tutti gli illustri santi Padri, e che viceversa seguirono le false dottrine degli eretici: le rifiutiamo tutte e le esacriamo come corruttrici.
…Dei medesimi condanniamo le empie dottrine, e abbiamo ritenuto che di questi siano cancellati i nomi dai dittici della santa Chiesa di Dio, cioè di Sergio, che ha osato sostenere nei suoi scritti questa dottrina… e concordiamo nel dissociare dalla santa Chiesa di Dio, e nel colpire con anatema anche Onorio, che fu Papa dell’antica Roma, perché esaminando gli scritti che egli inviò a Sergio, abbiamo constatato che aderì in tutto il suo pensiero e confermò le sue empie dottrine”. (fine della citazione).
Questa decisione fu firmata da tutti i Padri, cioè vescovi bizantini e latini presenti a questo Concilio ecumenico Costantinopolitano III, compreso il rappresentante dell’allora regnante Papa di Roma, Papa Agatone (che in seguito fu dichiarato Santo, e quindi: Papa S.Agatone).
E, per evitare ogni possibile malinteso ecclesiastico, anche il successore di Agatone, Papa Leone II, rinnovò la condanna. Ecco cosa decretò, come documentato dal Denzinger:
“Anno 682, Papa Leone II, conferma della decisione del Concilio Costantinopolitano III, contro i monoteliti e contro il Papa Onorio I.
…Giacché il Concilio Costantinopolitano III annunciò con grande pienezza la giusta fede, che anche la sede apostolica romana del beato Pietro ha accolto… noi, attraverso il ministero di questa veneranda chiesa apostolica… colpiamo gli autori del nuovo errore (del monotelismo) con l’anatema, cioè: Sergio… e anche Onorio, che non illuminò questa chiesa apostolica con la dottrina della tradizione apostolica, ma tentò di sovvertire l’immacolata fede, con profàno tradimento”. (fine della citazione).
Notiamo bene, né il Concilio ecumenico di Costantinopoli III con il rappresentante del Papa regnante Agatone, né il Papa Leone II, successore di Papa Agatone, hanno detto che il Papa Onorio era decaduto e non fosse più il Papa. Ma hanno riconosciuto che ha continuato a restare Papa, ma ha sostenuto una eresia e quindi è diventato eretico.
Da allora nessun Papa ha mai ritrattato, né può biblicamente e teologicamente ritrattare quelle scomuniche.
E ciò perché noi siamo “cristiani”, cioè crediamo in Dio-Figlio, seconda Persone Divina di Dio SS.ma Trinità, incarnatasi nel Signore Gesù Cristo, per essere nostro Maestro, Salvatore e Signore.
Essere cristiani significa credere secondo la Bibbia, ed il Credo cristiano, che la prima copia umana fu superba e si ribellò a Dio, e si mise sul piano inclinato verso la dannazione. Dio Padre nella sua misericordia prima promise e poi inviò Dio Figlio a farsi uomo per essere il nostro Maestro e Salvatore in Gesù Cristo.
Gesù Cristo offrì per amore e umiltà in espiazione il sacrificio della sua morte in Croce, ed ottenne così il perdono dei peccati. E chiunque crede in Lui, è battezzato in Lui, e cerca di vivere secondo i suoi insegnamenti, riacquista la grazia e l’amicizia di Dio, ridiventa spiritualmente figlio di Dio, e merita la salvezza e la vita eterna in Paradiso con Dio, Gesù Cristo, Maria SS.ma, gli angeli e i santi.
Per questa fede in Gesù Cristo, Dio-Figlio fattosi uomo, noi siamo ‘cristiani.’
E’ perciò blasfemo anche solo il pensare di potere contraddire il Signore Gesù Cristo, ed insegnare il contrario di quanto da Lui insegnato.
Noi cristiani, nel Gloria e nel Credo della S.Messa, di Gesù Cristo professiamo e proclamiamo, nel Gloria: “Tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo Gesù Cristo”. E nel Credo: “Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio Padre, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza di Dio Padre, per mezzo di Lui tutte le cosa sono state create… ecc.”.
La Fede in Gesù Cristo, cioè da quanto vissuto ed insegnato da Lui nel suo Vangelo, è la norma fissa ed immutabile della fede cristiana, per ottenere la salvezza e la vita eterna.
Il Signore Gesù Cristo stesso ci ha insegnato esplicitamente la necessità basilare di questa Fede in Lui.
Ad esempio. Dopo aver lodato Simon Pietro per la sua fede in Lui rispondendogli: “Tu sei il messia, il Figlio del Dio vivente” (Mat 16,17); pochi istanti dopo quando Simon Pietro ha voluto contraddire Gesù dinanzi alla necessità di andare a Gerusalemme e subire la Passione salvifica, il Signore Gesù gli ha detto chiaramente: “Allontanati da me, satana, tu mi sei di scandalo, perché tu non pensi come Dio ma come gli uomini” (Mat 16,23, e Mc 8,33).
Identico insegnamento lo Spirito Santo ha dato per bocca di S.Paolo che, quando Pietro fu ambiguo nel comportamento verso i nuovi convertiti non provenienti dall’ebraismo, reagì così: “Quando Cefa/Pietro venne ad Antiochia io mi opposi a lui, a viso aperto, perché evidentemente aveva torto (Galati 2,11). E “Se anche un angelo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato: sia anatema!” (Galati 1,8)..
Quindi cari fratelli e sorelle, anche di fronte ad insegnamenti contrari, restiamo fedeli a quanto ha insegnato il nostro prezioso Signore Gesù Cristo, e ci ha confermato e trasmesso la bi-millenaria tradizione della Chiesa apostolica romana.
Se qualcuno, abusando della temporanea autorità, vuole arrogarsi il potere di insegnare il contrario del Signore Gesù, anche costui ha il potere e gli anni contati. E dopo la sua morte, anche se i Papi successori, dovessero aspettare anche 50 anni affinché le condizioni civili e politiche permettano un maggior rispetto della libertà e della verità, poi proclameranno ufficialmente e definitivamente eretico chi ha osato contraddire gli insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo.
E ricordiamo che infine, al termine della nostra vita terrena, quando ci troveremo di fronte a Dio, il giudizio definitivo su di noi, spetta proprio a nostro Signore Gesù Cristo.
Quindi sappiamo cosa dobbiamo scegliere quando, chiunque sia, ci proponga di aderire ad insegnamenti di dottrina o di morale, contrari agli insegnamenti del Signore Gesù Cristo.
La condanna di Papa Onorio I, come eretico, nel Concilio ecumenico Costantinopolitano, nel 680; ribadito poi anche da Papa Leone II nel 682, ci sia di insegnamento.

Questo premesso, voglio anche dare una brevissima-brevissima risposta a coloro che obiettano: “Perché la maggioranza dei vescovi e dei sacerdoti non reagisce apertamente dinanzi ad insegnamenti non fedelmente cristiani diffusi da chi dovrebbe essere il “custode della Fede” (1 Tim 6,20) ?”.
La risposta è semplice: perché è silenziosamente ma gravemente minacciata e ricattata. Vivono in clima di paura.
Un vescovo che dice chiaramente quello che pensa, esempio mons C.M. Viganò, oltre ad essere già pensionato, preferisce vivere nell’anonimato e nascosto, perché, motivatamente, teme per la sua salute ed incolumità.
Il potere del Papa su tutti gli ecclesiastici è enorme. Non riguarda solo la fede, ma si estende anche alla vita pratica, alla sussistenza.
Qualunque vescovo, qualunque sacerdote cattolico romano che pubblicamente rifiuta l’insegnamento del Papa regnante, può essere da lui: dall’oggi al domani, sollevato cioè privato da ogni incarico, e perciò privato da ogni minima fonte di sostentamento, e gettato sulla strada, come un cane randagio, e senza avere nessuna possibilità giuridica di difendersi (né col diritto civile che non ha competenza in questo settore, e né col diritto canonico).
Quindi, come cristiani, continuiamo a restare fedeli agli insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo, e sosteniamo i buoni vescovi e sacerdoti che, o parlando a loro grave rischio, o tacendo per timore ma senza condividere i sovvertimenti, continuano a restare fedeli a Gesù Cristo.
Chi osa contraddirlo, ha il tempo contato. La storia di Papa Onorio I, eretico, insegna.
Il tempo lavora per il Signore Gesù Cristo e per la Verità: “I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Mt 24,35).
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Maath
Quindi? Non facciamo Nulla Lasciamo che un miliardo di cattolici possa aderire all'eresia no anzi all'apostasia , e ogniuno per se decide! Papa Onorio è morto in comunione con tutta la Chiesa La questione al suo tempo non era affatto cosi chiara a causa del significato delle parole e delle traduzioni nella lingua greca e latina, e' stato condannato solo molti anni dopo senza potersi difendere. …Altro
Quindi? Non facciamo Nulla Lasciamo che un miliardo di cattolici possa aderire all'eresia no anzi all'apostasia , e ogniuno per se decide! Papa Onorio è morto in comunione con tutta la Chiesa La questione al suo tempo non era affatto cosi chiara a causa del significato delle parole e delle traduzioni nella lingua greca e latina, e' stato condannato solo molti anni dopo senza potersi difendere. Bergoglio invece è coscientemente contro la fede cattolica che non ha mai avutaseguendo sin da seminarista Leonardo Boff e altri gesuiti eretici non doveva e non poteva adire a diventare prete ne' vescovo ne' papa perche queste cariche possono essere date e ricevute solo da Chi è di Fede Cattolica, dopo il concilio la dottrina e la fede sono passati in secondo piano e nessuno è intervenuto portandoci a un non papa vestito di bianco che distrugge la FEDE. Bisogna quindi per forza Intervenire come fa Don Minutella e il sodalizio sacerdotale come faceva San Paolo a viso aperto Bergoglio non è il papa e quindi non avendo il DONO dello Spirito Santo è apostata . la rinuncia va impugnata non è valida, non si puo' credere che le cose torneranno come prima tacendo per paura e interessi terreni come è stato fatto dal vaticano II in poi. Se i vescovi che hanno condannato Onorio I fossero vivi da mo' che avrebbero anatemizzato Bergolio Kasper Rhaner Sosa Paglia ecc. Da notare che essi tolsero il nome di Onorio dai DITTICI ossia tolsero la menzione dei loro nomi nella messa esattamente il contrario di quello che fanno gli UNACUM.