Commento al messaggio del 2 agosto a Mirjana

Messaggio del 2 agosto 2012 (Mirjana)

Cari figli, sono con voi e non mi arrendo. Desidero farvi conoscere mio Figlio. Desidero i miei figli con me nella vita eterna. Desidero che proviate la gioia della pace e che abbiate la salvezza eterna. Prego affinché superiate le debolezze umane. Prego mio Figlio affinché vi doni cuori puri. Cari miei figli, solo cuori puri sanno come portare la croce e sanno come sacrificarsi per tutti quei peccatori che hanno offeso il Padre Celeste e che anche oggi lo offendono ma non l'hanno conosciuto. Prego affinché conosciate la luce della vera fede che viene solo dalla preghiera di cuori puri. Allora tutti coloro che vi sono vicini proveranno l'amore di mio Figlio. Pregate per coloro che mio Figlio ha scelto perche vi guidino sulla via verso la salvezza. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni giudizio. Vi ringrazio.
"Cari figli, sono con voi e non mi arrendo".

Che stupore di fronte a queste parole ... Ci mettono di fronte ad una volontà di salvarci molto più grande della nostra ... Sembrerebbe il colmo: come può un altro volere la nostra salvezza più di quanto la vogliamo noi? Come può un altro volerci bene più di quanto possiamo voler bene noi a noi stessi?
Eppure accade proprio questo nella vita. Quando caddero le Torri Gemelle di New York, due poliziotti, rimasti sotto le macerie, furono salvati in extremis da un soldato, un marine: si era sentito spinto da una chiamata di Dio a cercare di notte, da solo, con una torcia, mentre le forze di soccorso avevano dovuto sospendere le ricerche al buio per i pericoli delle fessure; ma c'è di più: uno dei due poliziotti, ridotto allo stremo, prima di essere trovato sommerso dai detriti, aveva resistito alla tentazione di lasciarsi morire pensando alla moglie e ai quattro figli; quando poi, riportato in superficie, ha rivisto la moglie che lo attendeva in lacrime, le ha detto: "tu mi hai tenuto in vita".
Così è Maria per ciascuno di noi: ci tiene in vita, ci tiene tra le sue braccia, anche quando noi vorremmo lasciarci andare. Viene a cercarci nel buio, sfidando tutto il mondo, decisa a scendere fin nella fossa più profonda per trovarci e per offrirci la salvezza totale. Vuole salvarci, non si arrende. Non si arrende alla nostra pigrizia, alla nostra debolezza, ai nostri cedimenti, alla nostra disperazione, alla nostra complicità col male, al nostro folle rifiuto di Dio. E' come suo Figlio, il buon pastore:
Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. 7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.(Lc 15)
Il popolo cristiano è sempre rimasto affascinato da questa immagine, fin dai primi secoli del cristianesimo: Cristo che scende in mezzo ai rovi, prende la pecora ferita – che sono io, che sei tu, che è il tuo collega di lavoro, che è tua moglie, che è l'uomo che ha perso Dio e se stesso – e se la carica sulle spalle ...
Sì, Maria non si arrende. E' come suo Figlio: irriducibile. Lo ha spiegato bene il teologo Julian Carron commentando il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, quando tutti volevano fare re Gesù non perché lo amassero, ma per avere il cibo e altre ricchezze:
Tutti sono così stupiti che vogliono farlo re. Ma Gesù non si accontenta di questo. L’hanno già riconosciuto, avrebbe potuto accontentarsi... Gesù sa benissimo che quegli uomini, perché sono come tutti, hanno ridotto il loro desiderio, hanno ridotto il loro umano, il loro bisogno. Anche Lui avrebbe potuto cedere: «Va bene, se voi vi accontentate di questo, arrangiatevi...». Ma Gesù non cede, insiste; sapendo qual è la natura del loro bisogno, insiste: «Guardate che il vostro bisogno di pienezza è più grande della vostra fame naturale di pane; infatti tanti di voi hanno pane eppure manca loro il gusto del vivere; a tanti di voi la vita va bene, ma ciò non basta perché essa abbia un senso, un significato, non basta per alzarsi la mattina, non basta per affrontare le difficoltà, non basta, non basta! Allora, se non mangiate la carne del Figlio dell’Uomo e non bevete il suo sangue, non potete avere vita in voi. È soltanto se voi lasciate entrare me come risposta al vostro bisogno che potrete veramente essere voi stessi, quello per cui siete nati, quello che ciascuno di voi desidera per sé e per i figli e per gli amici».
Il mondo va male, "è senza gioia nel cuore e senza futuro", come ha detto la Madonna pochi giorni fa, "perché non ha il cuore aperto verso Dio". Ma Lei è qui. Cristo è qui. La Chiesa è qui. E non si arrendono. Per questo possiamo ancora cambiare, per questo c'è speranza per noi, per questo possiamo avere "la fierezza" di essere figli di Dio e di poter lottare con Lei e con Lui per la salvezza del mondo. Senza arrenderci.

Omni Die