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Irapuato
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10 Sett. S. Nicola da Tolentino. Nicola da Tolentino, al secolo Nicola di Compagnone (Sant'Angelo in Pontano, 1245 – Tolentino, 10 settembre 1305), è stato un religioso italiano. Fu un frate dell'Ordine …Altro
10 Sett. S. Nicola da Tolentino.

Nicola da Tolentino, al secolo Nicola di Compagnone (Sant'Angelo in Pontano, 1245 – Tolentino, 10 settembre 1305), è stato un religioso italiano. Fu un frate dell'Ordine di Sant'Agostino ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica che lo ha canonizzato nel 1446.
Erzengel
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@Heine
Heine
Nikolaus von Tolentino Gedenktag katholisch: 10. September Fest im Orden der Augustiner-Eremiten Name bedeutet: der Sieger über das/aus dem Volk (griech.) Mönch, Prediger * um 1245 in Sant' Angelo in Pontano in Italien † 10. September 1305 in Tolentino in Italien Nikolaus wurde auf der Engelburg Sant' Angelo in Pontano geboren. Legenden zufolge hatte ein Engel den zuvor kinderlosen Eltern eine …Altro
Nikolaus von Tolentino Gedenktag katholisch: 10. September Fest im Orden der Augustiner-Eremiten Name bedeutet: der Sieger über das/aus dem Volk (griech.) Mönch, Prediger * um 1245 in Sant' Angelo in Pontano in Italien † 10. September 1305 in Tolentino in Italien Nikolaus wurde auf der Engelburg Sant' Angelo in Pontano geboren. Legenden zufolge hatte ein Engel den zuvor kinderlosen Eltern eine Wallfahrt zum Grabe des Nikolaus von Myra angeraten; aus Dankbarkeit gaben sie dem Sohn den Namen des Heiligen. Nikolaus ließ sich 1255 in den Augustiner-Eremitenorden aufnehmenund wirkte zunächst als Prediger und Beichtvater. 1270 empfing er die Weihe zum Priester, 1275 wurde er nach Tolentino geschickt, wo er wunderbare Bestätigungen durch Engel erlebte, die er um den Altar stehen sah. Nikolaus' Grab ist in der darüber für ihn erbauten und nach ihm benannten Basilika in Tolentino. Auch am Grab ereigneten sich zahlreiche Wunder, offiziell bestätigt wurden allein in den zwanzig Jahren nach seinem Tod mehr als 300. An den Armen des Toten seien bei besonderen kirchlichen Ereignissen jedesmal Blutergüsse entstanden. 1926 wurden seine Gebeine bei Grabungen wieder aufgefunden und in einen Glasschrein gebettet, sein Grab ist bis heute ein Wallfahrtsort. Vom 16. bis zum 18. Jahrhundert war Nikolaus einer der meistverehrten Heiligen in Europa und Amerika. An seinem Gedenktag wird altem Brauch gemäß Brot gesegnet, das gegen Gicht helfe oder bei Bränden in die Flammen geworfen wird, um sie einzudämmen; Hintergrund ist die Erzählung, wie Nikolaus vom Fieber geheilt wurde, nachdem er auf Geheiß von Maria Brot von einer alten Frau ereten hatte. Kanonisation: 1325 wurde das Heiligsprechungsverfahren eingeleitet, 1445 wurde Nicola da Tolentino heiliggesprochen. Attribute: Lilie, Schüssel mit zwei Vögeln, Teufel, Geißel Patron von Bayern, Tolentino, Venedig, Genua, Antwerpen, Córdoba, Lima und Rom; der Schiffbrüchigen, Gefangenen und der Armen Seelen im Fegefeuer, der Freiheit; für das tägliche Brot Nikolaus wurde ein höchst beliebter Prediger und Krankenseelsorger und führte ein Leben in Askese und tätiger Nächstenliebe. Erzählt wird, wie schon zu Lebzeiten durch ihn Wunder geschahen: seine Gebete wirkten heilend, er überwand den Teufel, der ihm die Ampel am Altar zerbrach und anderen Schaden anzutun versuchte. Zwei gebratene Vögel wollte er auch in schwerer Krankheit, wegen der gelobten Kasteiung, nicht genießen; als er sich auf das Gebot des Priors gehorsam fügte, einen Bissen zu nehmen, flogen die Rebhühner - lebendig geworden - davon.
Irapuato
Nacque nel 1245 a Sant'Angelo in Pontano (vicino Fermo). I suoi genitori, i cui nomi potrebbero essere Compagnono de Guarutti e Amata de Guidiani (ma i cognomi potrebbero semplicemente indicare i loro luoghi di nascita), erano gente pia. La leggenda della sua vita rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si …Altro
Nacque nel 1245 a Sant'Angelo in Pontano (vicino Fermo). I suoi genitori, i cui nomi potrebbero essere Compagnono de Guarutti e Amata de Guidiani (ma i cognomi potrebbero semplicemente indicare i loro luoghi di nascita), erano gente pia. La leggenda della sua vita rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Mira, per avere la grazia di un figlio. Ritornati a Sant'Angelo ebbero il figlio desiderato e, ritenendo di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola. Il giovane Nicola entrò nell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino. Si distinse a tal punto nei suoi studi che, prima che essi fossero compiuti, venne fatto canonico della chiesa di San Salvatore. Ascoltando una predica di un eremita agostiniano sulla frase latina Nolite diligere mundum, nec ea quae sunt in mundo, quia mundus transit et concupiscenzia ejus ("non amate il mondo, né le cose che sono del mondo, perché il mondo passa e passa la sua concupiscenza"), avvertì la chiamata alla vita religiosa. Implorò allora l'eremita di ammetterlo nel proprio ordine, e i suoi genitori acconsentirono con gioia. Già prima della sua ordinazione venne mandato in diversi monasteri dell'ordine: San Ginesio, Recanati, Macerata e altri, e i biografi mettono in evidenza che fu un modello di generoso impegno verso la perfezione. Fece i voti solenni a meno di diciannove anni. Nel 1269 fu ordinato sacerdote. Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275. Nel convento di Sant'Agostino di Tolentino rimase fino alla sua morte nel 1305. Trascorse gli ultimi 30 anni della sua vita, predicando quasi ogni giorno. Sebbene negli ultimi anni la malattia mise alla prova la sua sopportazione, continuò le sue mortificazioni quasi fino al momento della morte. I devoti ne ricordano la mitezza, l'ingenua semplicità e la dedizione per la verginità, che non tradì mai, custodendola con la preghiera e la mortificazione. Devozione San Nicola da Tolentino - Ponte Carlo - PragaIl processo di canonizzazione iniziò nel 1325 sotto papa Giovanni XXII, ma si concluse soltanto nel 1446 sotto papa Eugenio IV. Tuttavia già fin dalla metà del '300 veniva raffigurato con l'aureola (vedi ad esempio il cappellone della Basilica di Tolentino). Papa Bonifacio IX concesse l'indulgenza plenaria a chi visitava la tomba di Nicola con la Bolla Papale Splendor paternae gloriae del 1º gennaio 1390, com'è riportato dalle cronache di Gaetano Moroni: « Bonifacio IX con una bolla, concesse l'indulgenza plenaria nella domenica dentro l'ottavo [entro gli otto giorni successivi] della festa del santo [dunque si celebrava prima d'Eugenio IV]] nella stessa guisa della Porziuncola, a chi visitasse la chiesa che racchiude il suo corpo, la quale fu confermata da altri Papi. » (Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica: da S. Pietro sino ai nostri giorni, 1856) È considerato un santo mariano poiché sostenne di avere la visione degli angeli che trasportavano la Santa Casa di Loreto nella città marchigiana il 10 dicembre del 1294. La sua protezione è invocata dai devoti per gli appestati, i naufraghi e i carcerati, ma in particolare per le anime del Purgatorio. San Nicola fu anche un famoso esorcista, uno dei pannelli della sua vita affrescati nel Cappellone di Tolentino mostra proprio Nicola che libera una donna indemoniata; questa sua facoltà rimase integra anche dopo la sua morte visto che numerosi ex voto lo indicano come guaritore di indemoniati. La devozione al santo è iniziata appena dopo la sua morte, prova ne sono i numerosi ex voto che si trovano oggi in un'apposita ala della basilica a questi dedicata. Celebri sin dal Medioevo sono i cosiddetti "panini miracolosi" di san Nicola, che servirono anche per la raccolta di farina da parte dei fedeli che si recavano al santuario e che dettero nome anche alla compagnia cerretana degli "affarinati", che rubavano la farina agli ingenui spacciandosi per pellegrini diretti a Tolentino, in cerca di farina per fare i panini miracolosi, citata anche dal vescovo urbinate Teseo Pini nel suo Speculum Cerretanorum del 1485. Viene ricordato il 10 settembre. La sua tomba, a Tolentino, è conservata con venerazione dai fedeli. Nel 2001, per la prima volta nella storia, le spoglie del Santo escono dalla Basilica di Tolentino, per una Peregrinatio. Esse arrivano in elicottero nella città di Modugno, dove molto forte è la devozione per San Nicola (patrono della città pugliese), per proseguire in un tragitto che tocca diverse località pugliesi. Iconografia San Nicola con il sole sul petto, chiesa di Sant'Agostino, San GimignanoÈ raffigurato con l'abito nero degli Eremitani di Sant'Agostino, con una stella sopra di lui o un sole sul petto, e in mano un giglio o una croce con ghirlande di gigli. Talvolta, al posto di un giglio, tiene una sacca riempita di denaro o pane. È raffigurato con un sole al centro della tonaca nera, per uno dei fatti della vita del santo: si narra che un astro lucente lo seguisse continuamente nei suoi spostamenti e illuminasse la sua figura. Aneddoti sulla vita di Nicola Molteplici sono i racconti entrati a fare parte della tradizione dei luoghi della giovinezza di Nicola, in particolare nel paese natale in cui tutt'oggi è radicata una forte devozione. ■Si racconta che, nel tragitto da Sant'Angelo a Tolentino, trovandosi a passare nella città di San Ginesio, imponendo le mani impedí il crollo di una parte della cinta muraria, che ancora oggi si conserva integra. ■Sempre durante il tragitto verso il monastero, trovandosi in ritardo, impose le mani per fermare il sole fino a quando non fosse arrivato a destinazione (in modo simile a quanto accade a Giosuè; questa è anche una spiegazione alternatva per la raffigurazione del santo con il sole) ■Il ponte del diavolo di Tolentino è chiamato così in ricordo della leggenda secondo cui il diavolo stipulò un patto con San Nicola, dicendogli che avrebbe costruito un ponte in una sola notte in cambio dell'anima del primo essere vivente che lo avesse attraversato. Il santo accettò il patto e a costruzione ultimata benedisse il ponte. Poi, attese che si avvicinasse un cane e gettò del cibo in terra dall'altra parte del ponte, costringendo l'animale ad attraversarlo. Il diavolo, accecato d'ira, tentò invano di distruggere a forza di cornate il ponte, ormai benedetto. ■Durante la sua permanenza nel monastero di San Ginesio, San Nicola era solito portare del cibo ai mendicanti e, per non farlo sapere ai suoi superiori, nascondeva il pane nelle maniche della tunica. Venuti a sapere dell'espediente, i frati lo bloccarono chiedendogli cosa portasse. Il santo rispose: "petali di rose!" scrollando le maniche dalle quali uscirono petali di fiori. ■Durante il cammino, San Nicola era solito fermarsi a pregare in una zona di campagna nelle vicinanze di Sant'Angelo. In quel punto fece sgorgare un piccolo pozzo dal quale abbeverarsi. Le fontanelle di San Nicola, come vengono chiamate oggi, secondo la tradizione smettono di sgorgare se un animale si abbevera ad esse, fino a quando non vengono nuovamente benedette da un sacerdote. it.wikipedia.org/w/index.php