Anche i Bergogliani sono ormai sconcertati da Bergoglio. (La mia risposta alla canonista sull'invalidità del Conclave 2013) di Antonio Socci

Anche i Bergogliani sono ormai sconcertati da Bergoglio.
(La mia risposta alla canonista sull'invalidità del Conclave 2013) di Antonio Socci


Ci sono due insistenti messaggi che mi arrivano da Oltretevere. Il primo è questo: “Al Conclave è successo di tutto”. Questa voce c’entra – lo vedremo dopo – col secondo messaggio che filtra: “Ormai abbiamo le mani nei capelli”. Una battuta pronunciata da chi era, all’inizio, “bergogliano” e che riguarda il recente viaggio in Asia, ma non solo.

VIAGGIO RIVELATORE

In questi giorni ci sono stati scivoloni papali che hanno fatto clamore e scandalo: quello sul “pugno” a chi dice una brutta parola “alla mia mamma” (incredibile commento alla strage di Parigi per le vignette). IL PAPA ED IL PUGNO CONTRO CHI PARLA MALE DI SUA MADRE

E quello sui cattolici che fanno figli “come conigli” (che non è solo una battuta infelice perché tutto il contesto era discutibile). Papa Francesco ai cristiani: «non figliate come conigli»
Ha suscitato smarrimento fra i cattolici anche il rimprovero alla donna con otto figli e i parti cesarei: se avesse detto che usava la pillola o aveva divorziato, Bergoglio le avrebbe detto “chi sono io per giudicare?”. youtu.be/xHuV9eCcnlA

E ogni volta le toppe sono state peggiori del buco: il papa è arrivato a definire il Vangelo “una teoria”, che è altra cosa dalla vita umana.

Ma è accaduto pure di peggio. Anche sul piano dottrinale. A Manila, per esempio, accantonando il discorso scritto, a un certo punto Francesco ha detto che la sofferenza innocente è “l’unica domanda che non ha risposta”.
La Chiesa ha sempre insegnato che la risposta concretissima, è il Crocifisso che si carica di tutto il dolore umano e lo redime, vincendo il male e la morte, spalancando la felicità eterna agli uomini.
Ma Bergoglio dice che non c’è risposta e – anzi – sembra pensare che il Verbo di Dio ne sappia meno di noi: “Solo quando Cristo è stato capace di piangere ha capito il nostro dramma” (tesi cristologica molto spericolata).

Poche ore prima, parlando della sua visita al tempio buddista, papa Bergoglio ha fatto l’elogio della “interreligiosità”, ovvero della commistione fra religioni diverse che ha definito “una grazia”.

Non era mai accaduto, ma anche la preghiera e l’adorazione in moschea, rivolto alla Mecca e l’atteggiamento reticente verso l’Islam e verso il terrorismo musulmano sono inediti.

L’inadeguatezza dell’uomo Bergoglio all’alto ministero suscita in tanti di noi comprensione, l’impreparazione provoca pure tenerezza, ma la sua convinzione che essere papa significhi affermare le proprie personali idee provoca dolore e spaccature. Perché la Chiesa è di Cristo. E poi Simone non deve mai prevalere su Pietro.

I media hanno enfatizzato la folla delle Filippine come il trionfo di papa Bergoglio. Ma quella gente non era lì per Cristo?
E’ la stessa folla venuta per ogni altro papa. Inoltre alla messa di domenica scorsa a Manila si è verificato – immortalato dalle telecamere –quel passamano eucaristico per il quale, secondo diverse testimonianze, sono state ritrovate delle ostie anche nel fango. Comunione durante la Messa papale a Manila.

Così mentre si celebrava l’apoteosi dell’uomo Bergoglio, finiva nel fango Cristo eucaristico. Una profanazione drammatica.

I media non considerano queste cose, ma per la Chiesa sono quelle più importanti perché Cristo è il suo unico tesoro.

I media hanno perfino acclamato come esemplare l’episodio del tentativo di corruzione raccontato da Bergoglio ai giornalisti. Ma, a ben vedere, l’allora vescovo di Buenos Aires si comportò in modo alquanto strano, perché non rimproverò i disonesti (come era dovere di un vescovo), né li diffidò, né li minacciò di denuncia. Imbarazzante.

IDOLO DEI MEDIA

Papa Bergoglio sembra l’idolo dei media, ma è ormai alle rotte con la Chiesa tradizionale e un po’ con i “progressisti”. Ama comandare da solo.

Poco prima del viaggio c’era stata l’infornata di nuovi cardinali fatta più a proprio capriccio che seguendo necessità ecclesiali.

Sono rimasti fuori diocesi importanti e, per esempio, i vescovi dei cristiani perseguitati. Ma anche famosi nomi progressisti.

Si parla infine dell’esito che egli intende dare al prossimo Sinodo sulla famiglia che scontenterà sia i fedeli al magistero di Ratzinger e Wojtyla, sia i progressisti di Kasper.

Tanto che i vescovi tedeschi hanno già fatto sapere che loro intendono andare avanti sulla linea di Kasper.

La Chiesa fedele al magistero guarda con forte apprensione alla “soluzione Bergoglio” perché somiglierà alla famosa battuta del cardinale De Lubac: gli ortodossi dicono che due più due fa quattro, i modernisti dicono che fa sei, papa Bergoglio – dicendo che ha trovato la mediazione – dirà che fa cinque.

La smania di novità è tale che un sito americano ha perfino riportato la voce della possibile convocazione da parte di Bergoglio di un Concilio Vaticano III.

Nella Chiesa la preoccupazione per questo pontificato dilaga anche fra i cardinali che lo hanno votato in Conclave.

E proprio sul Conclave del 2013 tornano a riproporsi i dubbi. A volte in “curialese”, cioè mentre sembra che si dica l’opposto.

CONCLAVE INVALIDO

Significativo per esempio ciò che Sandro Magister ha pubblicato sul suo sito il 5 gennaio scorso.

Il titolo “E’ lui il papa. Eletto in piena regola” annunciava un articolo della canonista Geraldina Boni che prometteva di confutare quanto io ho scritto nel mio libro “Non è Francesco”.

Ho letto con interesse sperando di trovare così la risposta ai miei dubbi. Ma nel testo della Boni non c’è ombra di risposta.

Ripropone infatti la vecchia interpretazione che è stata data in Conclave all’incidente delle due schede (si è applicato l’articolo 68), interpretazione che ho confutato nel mio libro perché così quell’articolo sarebbe contraddetto dal successivo e perché conferirebbe un oggettivo potere di veto a qualsiasi cardinale volesse far saltare una candidatura.

Inoltre la Boni ritiene che la quinta votazione (quella decisiva) sia stata legittima, nonostante l’obbligo di farne solo quattro ogni giorno, perché la quarta era stata annullata e quindi – a suo avviso – non andava conteggiata, “tamquam non esset”.

Solo che nella Costituzione apostolica che regola il Conclave non sta scritto “tanquam non esset”, cioè non si prescrivono “quattro votazioni valide”, ma “quattro votazioni” tout court, si calcolano dunque tutte, valide e invalide. E non è ammessa la quinta.

La Boni inoltre parla di votazioni “pervenute fino allo spoglio”, ma la Costituzione apostolica non dice questo, infatti definisce “suffragia” le quattro votazioni, mentre, quando parla delle votazioni che arrivano fino allo spoglio, usa il termine “scrutinia”.

Infine la Boni – per contestare l’invalidità – cita la simonia, ma fa autogol: proprio il fatto che venga esplicitamente menzionato questo caso, come esentato dall’invalidità, significa che invece rientrano in tale invalidità tutti gli altri casi non menzionati relativi alle procedure di elezione.

Insomma il giallo del Conclave continua. D’altronde lo stesso Magister, mentre lancia l’articolo della Boni come fosse davvero una confutazione, lo incornicia con questi titoli e commenti: “Restano le incognite sulle manovre che hanno preceduto la fumata bianca”, “Il conclave che lo ha eletto papa continua ad essere sfiorato da ombre”.

In effetti dopo l’uscita del mio libro altre ombre si sono aggiunte con il libro di Austen Ivereigh, “The Great Reformer”. E c’è ancora la domanda irrisolta sull’abnorme attesa fra la fumata bianca e l’apparizione sulla loggia di San Pietro (con il misterioso aneddoto riferito da Bergoglio a Scalfari).

IL MISTERO DI BENEDETTO

Infine si sono riaffacciati pure i dubbi sulla “rinuncia” di Benedetto XVI, visto che addirittura sul giornale dei vescovi italiani, “Avvenire”, il 7 gennaio scorso, si è letto che ci sono state forze oscure che “hanno tradito e congiurato per eliminare papa Ratzinger e l’hanno spinto alla rinuncia”.

Quando io ho segnalato su queste colonne l’enormità di queste parole (che comporterebbero l’invalidità della rinuncia) il direttore di “Avvenire” ha risposto, curiosamente, senza smentire, anzi facendo capire che in sostanza lo sanno tutti…

Ma allora perché non parlare chiaro? Lo stesso Bergoglio chiede “parresia"(*)

Quando emergerà ciò che cova sotto la cenere?

Antonio Socci
Da “Libero”, 25 GENNAIO 2015

(*) La parresìa - dal greco παρρησία composto di pan (tutto) e rhema (ciò che viene detto) - nel significato proprio è non solo la libertà di parola ma anche la franchezza nell'esprimersi, dire ciò che si ritiene vero e, in certi casi, un'incontrollata e smodata propensione a parlare.
Maurizio Muscas
Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!
Dalle Lettere di San Paolo ai Galati.
Cari pseudo Cattolici ma il Vangelo lo leggete? Non vedete che costui lorda la Sposa di Cristo ogni giorno con atti , parole ed omissioni! Basti pensare ad uno dei suoi collaboratori di casa Santa Marta, il monsignore sodomita …Altro
Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!

Dalle Lettere di San Paolo ai Galati.

Cari pseudo Cattolici ma il Vangelo lo leggete? Non vedete che costui lorda la Sposa di Cristo ogni giorno con atti , parole ed omissioni! Basti pensare ad uno dei suoi collaboratori di casa Santa Marta, il monsignore sodomita ferito con una bottigliata in testa durante una rissa a Montevideo in uno locale per omosessuali durante un viaggio in Sud America con amante. .. Mons. Ricca Battista, suo protetto, per il quale l'apostata biancovestito proferì in sua difesa la celebre frase: "chi sono io per giudicare un gay"?
Maurizio Muscas
Socci è un cattolico normale. Figlio fedele della Chiesa. Questo Borgoglio, no. Ricordiamo che già da cardinale er aun ambiguo disobbediente che criticava le encicliche di Giovanni Paolo II ( Dominus Jesus ) e Benedetto XVI ( Discorso celeberrimo di Ratisbona).
mathilda70
la cattiveria di Socci è ormai senza limiti .
.mostra un odio viscerale peggio dei peggiori anticlericali.non mi piace vedere il diavolo ovunque ma qui il suo zampino c'è.e purtroppo c'è chi gli va dietro! E a tutti pregare x Papa Francesco come lui chiede sempre e x la Chiesa
Francesco Federico e altri 2 utenti si collegano a questo post
Francesco Federico
Profanazione dell'Eucaristia
Non molti sanno che Fatima è legata , oltre alle apparizioni Mariane anche a quelle relative al cosiddetto "Angelo della Eucarestia"
Suor Lucia ha descritto la scena dell'angelo come segue: "Egli teneva sollevato un calice "Con Ia mano sinistra, sospesa sopra di esso c'era un'ostia e da questa cadevano nel calice gocce di sangue. Lasciando il calice sospeso in aria, …Altro
Profanazione dell'Eucaristia
Non molti sanno che Fatima è legata , oltre alle apparizioni Mariane anche a quelle relative al cosiddetto "Angelo della Eucarestia"

Suor Lucia ha descritto la scena dell'angelo come segue: "Egli teneva sollevato un calice "Con Ia mano sinistra, sospesa sopra di esso c'era un'ostia e da questa cadevano nel calice gocce di sangue. Lasciando il calice sospeso in aria, l'angelo si è inginocchiato accanto a noi e ci ha fatto ripetere tre volte: "Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io ti offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione dei sacrilegi, degli oltraggi e della freddezza con cui egli viene offeso e per i meriti infiniti del suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, ti chiedo la conversione dei poveri peccatori". Egli ha dato l'ostia a Lucia e il calice a Giacinta e Francesco perché ne bevessero e ha detto a questi: "Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Fate riparazione per i loro crimini e consolate il vostro Dio".

Mai suor Lucia avrebbe potuto pensare che, a pochi anni dalla sua morte, sarebbe stato addirittura un papa a profanare le Sacre Specie !

Domine, Miserere Nobis!

Sancte Pie V ora pro nobis !

Sancte Pie X ora pro nobis!

Maria, auxilium Christianorum, ora pro nobis !
Maurizio Muscas
Sempre peggio: sembra un film di Moretti Nanni ove un papa demente finisce dallo psichiatra. Profetico.
Francesco Federico
Il giornale dei Vescovi “Avvenire” rivela che è stata una congiura a spingere Ratzinger alle dimissioni.
www.lamadredellachiesa.it/il-giornale-dei…
Francesco I
Francesco Federico