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Otto giorni dopo. 12PORTE - 13 aprile 2012: "Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa". Il Vangelo di questa seconda domenica di Pasqua è la testimonianza di come, fin dalla prima Pasqua …Altro
Otto giorni dopo.

12PORTE - 13 aprile 2012: "Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa". Il Vangelo di questa seconda domenica di Pasqua è la testimonianza di come, fin dalla prima Pasqua della storia, il giorno glorioso in cui Cristo è risuscitato dai morti, la santa Chiesa non ha mai trascurato di radunarsi nel giorno del Signore.
(Per inciso, otto giorni dopo è un semitismo: nella cultura semitica si conta anche il giorno da cui si comincia a contare, per cui da domenica a domenica sono otto giorni, mentre noi diremmo sette).
Nella nuova ed eterna alleanza siamo passati dal sabato alla domenica.
La legge del sabato è stata osservata e compiuta da Cristo che con la sua morte e sepoltura ha vinto il peccato, la morte e il limite della prima creazione.
Il primo giorno della settimana, giorno in cui la parola di Dio chiamò all'esistenza tutte le cose, è diventato anche e soprattutto il giorno memoriale della nuova creazione:
con la sua risurrezione dai morti, infatti, anche noi abbiamo ereditato la speranza di risorgere, di vivere per sempre del suo amore misericordioso. Tutto riparte con Cristo.
Il Vangelo ci ricorda anche il guaio di mancare all'appuntamento domenicale: nella prima manifestazione del Signore ai discepoli mancava l'apostolo Tommaso e così solo con fatica poté essere guarita la sua incredulità.
La fede, infatti, è un dono misterioso di Dio, ma richiede la fattiva collaborazione dell'uomo. Per accogliere e alimentare questo dono è necessario coltivare una vita di preghiera e soprattutto nutrirsi della grazia di Dio nei santi sacramenti.

I bisogni della vita spirituale, si comportano al contrario dei bisogni materiali. Quando uno ha fame, la sente. Se hai freddo, te ne accorgi...

Ma se hai bisogno di rafforzare la tua fede, non te ne accorgi: tanto è vero che a messa, uno meno ci va e meno ci andrebbe; meno ti confessi e meno di confesseresti...
Dio non ha voluto prenderci per la gola, come si potrebbe fare con un cagnolino mostrandogli un osso succulento.
Dio ci tratta come creature razionali, dotate di intelligenza e volontà: non ci attrae con l'urgenza di un bisogno materiale, ma con la forza libera e liberante dell'amore.

L'antica alleanza viveva di comandi e precetti: ecco la regola di rispettare il sabato... La nuova alleanza vive invece della grazia di Dio.
La domenica per noi cristiani non è una regola, ma un atto d'amore per Dio e per noi stessi. Forse molte volte la viviamo ancora come una regola, perché non è facile passare dal testamento antico al nuovo testamento... Ecco perché la Pasqua ritorna ogni anno, ecco perché ogni domenica è una piccola Pasqua...