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O'Malley, l'outsider in sandali e saio

26/02/2013
Uno "strano" papabile: è l'arcivescovo di Boston, il frate cappuccino che ha battuto la pedofilia
andrea tornielli
città del vaticano

C’è un «papabile» che ha già raggiunto Roma da qualche giorno. Indossa il saio dei cappuccini, il suo abito religioso, ha una figura imponente. È un uomo di preghiera, determinato, chiamato dieci anni fa a compiere un miracolo considerato impossibile: ridare credibilità alla Chiesa di Boston, sgretolata dallo scandalo pedofilia che aveva costretto alle dimissioni il cardinale Bernard Law. Ha un nome irlandese doc, Patrick O’Malley, è stato missionario nelle Isole Vergini, ha lavorato molto nell’assistenza alle comunità dei latinos statunitensi, è in prima fila nella difesa della vita.

Il cardinale cappuccino non è un candidato che entrerà in conclave sostenuto da un consistente pacchetto di voti, come potrebbe invece accadere, con buona probabilità, per il canadese Marc Ouellet. È piuttosto un outsider, un candidato a sorpresa, su cui potrebbero puntare gli elettori dopo uno stallo nelle votazioni.

L’arcivescovo di Boston unisce in qualche modo nella sua persona l’Europa e le due Americhe. Quando arrivò a Boston, un tempo roccaforte del cattolicesimo Usa, la diocesi era in ginocchio. I casi di molestie insabbiati, con i preti pedofili spostati da una parrocchia a un’altra, lasciati in condizione di ricominciare i loro abusi su nuove vittime. Una situazione disastrosa: calo di vocazioni, di frequenza alla messa, di credibilità. L’arcivescovo è arrivato senza clamore, con i sandali da frate. Ha cominciato ad ascoltare, ma anche a decidere. Ha avviato un cammino di purificazione e di risanamento, e ora la situazione di dieci anni fa è solo un brutto ricordo. I fedeli hanno ricominciato a tornare in chiesa, le vocazioni sono riprese.

Nato in Ohio, nel 1944, cresciuto in Pennsylvania, ha preso i voti a ventuno anni, entrando nell’ordine dei Frati Minori Cappuccini. Viene ordinato sacerdote nel 1970 e subito trasferito a Washington, nella capitale federale, dove insegna letteratura spagnola e portoghese all’università. Tre anni dopo dà vita a un’organizzazione di assistenza umanitaria per i latinos, i profughi e immigrati dell’America Latina, il «Centro Católico Hispano».

Nel 1984 diventa vescovo nella diocesi di Saint Thomas, nelle Isole Vergini Americane. Nel 1992 è promosso a Fall River, in Massachusetts e nel 2002 passa alla guida della diocesi di Palm Beach, in Florida. Soltanto un anno dopo, Giovanni Paolo II lo invia a Boston.

Si ritrova a dover fronteggiare una gran quantità di richieste di risarcimento da parte delle vittime degli abusi, e per pagarle mette in vendita l’episcopio, ritirandosi a vivere in una cella monastica. Combatte fino in fondo la pedofilia clericale e soprattutto ascolta le vittime. È lui ad accompagnarne alcune a Washington, nell’aprile 2008, all’incontro commovente con Benedetto XVI. È lui a consegnare nelle mani del Papa l’elenco contenente soltanto i nomi, senza i cognomi, di circa mille persone che hanno subito violenze sessuali da parte di esponenti del clero negli ultimi decenni, perché Ratzinger possa ricordarli nelle sue preghiere. È ancora lui a criticare l’entourage wojtyliano per la gestione del fenomeno negli ultimi anni del pontificato, quando Giovanni Paolo II era ormai ammalato.

Papa Ratzinger lo ha creato cardinale e lo ha annoverato tra i visitatori apostolici inviati in Irlanda per fare un rapporto su come le diocesi hanno trattato i casi di pedofilia.

O’Malley, amico di molti porporati, dall’italiano Scola al latinoamericano Maradiaga, è sempre stato in prima fila anche nella difesa della vita e nella lotta all’aborto, e ha benedetto le manifestazioni dei cattolici contrari ai matrimoni gay. Cardinale dalla spiritualità profonda e dallo spiccato umorismo, ha dimostrato sul campo quella capacità di governo che molti elettori oggi ritengono indispensabile per il nuovo Papa chiamato a rimettere ordine nella Curia. Se i cardinali lo scegliessero, sarebbe il primo Papa con la barba dopo Innocenzo XII, morto 213 anni fa.