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gioiafelice
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ALBERTO MANZI storia di un maestro. “fa quel che può, quel che non può non fa” Una storia speciale di un maestro speciale che ebbe anche i suoi problemi per le idee che sosteneva, come quelle sui voti …Altro
ALBERTO MANZI storia di un maestro. “fa quel che può, quel che non può non fa”

Una storia speciale di un maestro speciale che ebbe anche i suoi problemi per le idee che sosteneva, come quelle sui voti. Che non metteva. Il maestro Manzi aveva un timbro: “fa quel che può, quel che non può non fa”.
Il maestro Manzi non si arrabbiava per i suggerimenti in classe, perché credeva che la classe, la squadra fosse il futuro, ed incoraggiava il senso critico di ciascuno, più che la competizione. “L’attenzione e la voglia di imparare di un bambino vanno conquistate, non imposte”.
Attenzione però a pensare ad una figura conciliante con gli studenti, il maestro aveva un forte senso del ruolo dell’insegnante, che doveva essere un educatore, e non concepire il proprio lavoro come una missione, ma come una professione intellettuale, da svolgere con metodo e passione.
“Spero che abbiate capito quel che ho cercato sempre di farvi comprendere. Non rinunciate mai ad essere voi stessi. Siate sempre padroni del vostro senso critico, e niente potrà farvi sottomettere. E ricordatevi io rimango qui al solito posto. Ma se qualcuno vorrà distruggere la vostra libertà la vostra generosità,la vostra intelligenza, io sono qui, pronto a riprendere il cammino insieme. Perché voi siete parte di me, e io di voi”
(Alberto Manzi, lettera alla classe Quinta)
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