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gioiafelice
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"Dio non è dei morti, ma dei viventi" (Luca 20,27-38) Omelia di Benedetto XVI - arte, parola, canto. Il Salvatore ci salva dalla solitudine, ci salva da un vuoto che rimane nella vita senza l'eternità …Altro
"Dio non è dei morti, ma dei viventi" (Luca 20,27-38) Omelia di Benedetto XVI - arte, parola, canto.

Il Salvatore ci salva dalla solitudine, ci salva da un vuoto che rimane nella vita senza l'eternità, ci salva dandoci l'amore nella sua pienezza. Egli è la guida. Cristo, l'archegos, ci salva dandoci la luce, dandoci la verità, dandoci l'amore di Dio....
il Signore dice: questa è la vita, conoscere te e il tuo consacrato (cfr Gv 17,3). Conoscere l'essenziale,conoscere la Persona decisiva, conoscere Dio e il suo Inviato è vita, vita e conoscenza, conoscenzadi realtà che sono la vita. E l'altro testo è la risposta del Signore ai Sadducei circa la Risurrezione,dove, dai libri di Mosè, il Signore prova il fatto della Risurrezione dicendo: Dio è il Dio di Abramo,di Isacco, di Giacobbe (cfr Mt 22,31-32; Mc 12,26-27; Lc 20,37-38). Dio non è Dio dei morti. Se Dio è Dio di questi, sono vivi. Chi è scritto nel nome di Dio partecipa alla vita di Dio, vive. E così credere è essere iscritti nel nome di Dio. E così siamo vivi. Chi appartiene al nome di Dio non è un morto, appartiene al Dio vivente. In questo senso dovremmo capire il dinamismo della fede, che è un iscrivere il nostro nome nel nome di Dio e così un entrare nella vita. Preghiamo il Signore perché questo succeda e realmente, con la nostra vita, conosciamo Dio,
perché il nostro nome entri nel nome di Dio e la nostra esistenza diventi vera vita: vita eterna,amore e verità.


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