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jamacor
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Mio figlio diversamente abile: sembrava uno tsunami e invece è un dono.

Mio figlio diversamente abile: sembrava uno tsunami e invece è un dono
Stefania madre di Cosimo, un ragazzo diversamente abile, racconta il suo percorso: dal dolore iniziale, alla scoperta della fede, fino alla creazione di un ristorante e una WebTV in cui sono protagonisti ragazzi diversamente abili. Stefania è dell’Opus Dei.


“La nascita di un figlio disabile è come uno tsunami, un’onda anomala che ti travolge e ti distrugge. La nascita di mio figlio Cosimo, infatti, mi ha travolto, mi ha fatto perdere l’orientamento, perché tutti i punti di riferimento che avevo si erano sgretolati: le aspettative, i sogni, tutto era stato, se non distrutto, almeno molto compromesso.

Quando è nato Cosimo, il mio secondo figlio, mi sono sentita impotente e mi sono fatta le domande che si fanno più o meno tutti i genitori di figli diversamente abili: “Che male ho fatto, che colpa ho per meritarmi tutto questo?” “E se ci sei Dio, dove mai ti sei nascosto?” “E … meno male che sei buono!” E ovviamente questo coinvolge le persone che ti stanno accanto: il marito travolto più di te, i parenti che anche se a parole ti dicono altro, percepisci che stanno male, sono a disagio. Ti ritrovi a vivere una vita che non hai scelto, qualcosa che non volevi che succedesse.

Ho avuto la fortuna - adesso preferisco chiamarla Provvidenza - di aver incontrato una neuropsichiatra che mi ha dato speranza perché mi assicurava che Cosimo avrebbe avuto una bella vita,più difficile forse, ma degna di essere vissuta, sarebbe diventato una bella persona, più semplice di altre, una persona degna di amore, bastava amarlo, bastava crederci! Ma credere in che cosa?

E proprio mentre ero alla ricerca di risposte, un giorno mio marito mi ha fatto conoscere un sacerdote dell’Opus Dei. Mi ricordo che al momento gli dissi “Anche un prete mi porti a casa adesso e dell’Opus Dei per di più!”.

La mia fede allora non era un granché. Credevo, ma quasi aspettandomi qualcosa in cambio. Credevo senza credere, senza Amore. E alla fine l’Amore l’ho incontrato grazie a san Josemaría Escrivá. Grazie a lui ho capito che non esiste gioia che non abbia radici a forma di croce, che non puoi vivere bene ed essere felice se non vivi l’unità di vita, insomma se non vivi la gioia insieme con le radici che sono a forma di croce. Avevo capito che avere fede non è avere l’anestetico contro il dolore, è avere la certezza che anche nel dolore Qualcuno ci ama, è sentirsi amati, è sentirsi figli.

Avevo scoperto che Cosimo, come me, era figlio dello stesso Padre, che ci ama tutti così come siamo. Oggi benedico Dio per avermi dato Cosimo, così com’è. Oggi so che Cosimo ha l’obiettivo in tasca, sono io che mi devo dar da fare per poter stare “per sempre” insieme a lui. Ecco il senso della mia vita.

E tutto questo desideravo tanto poterlo comunicare ad altri. Ma come? Il mezzo è stato ed è SIPARIO (www.iragazzidisipario.it), un’Associazione dove, insieme a mio marito Marco, mi sono dedicata per dare speranza ad altri genitori, come noi, con figli disabili intellettivi e sensoriali. L’obiettivo è quello di dare loro un “futuro lavorativo” perché l’uomo ha bisogno di lavorare, ne ha bisogno per sostenersi ma anche per dimostrare di esserci, di poter collaborare alla “crescita della società”. Il fatto di essere stati creati “ut operaretur”, per lavorare, è rivolto anche alle persone diversamente abili.

E’ nata così la prima cooperativa sociale di tipo “B”, un ristorante a Firenze in via dei Serragli: vi lavorano 9 ragazzi soci, e altrettanti in inserimento socio terapeutico. Ma non tutti potevano lavorare nel settore della ristorazione, e così mio marito ha avuto l’intuizione geniale di metterli alla prova nel settore della televisione. Due anni dopo è nata un’altra cooperativa «SiparioTV» (www.sipariotv.tv). Una micro web tv con l’obiettivo di diventare televisione digitale: è necessario che le persone scoprano i nostri ragazzi, disabili ma anche capaci di far divertire, stupire e interessare. Accanto a queste prime due cooperative è nata l’ultima «Made in Sipario» (www.madeinsipario.com), un laboratorio artistico artigianale dove creatività e colore sono forza vincente delle artigiane che vi lavorano.

La mia vita è sempre movimentata, ma ancora di più da quando c’è SIPARIO: il mio tempo è sempre più dedicato a loro, da volontariato part-time a lavoro quotidiano.

La mia giornata, dal mattino presto fino a sera tardi, mi vede impegnata e divisa tra famiglia, lavoro in casa, in ufficio con mio marito e quello in Associazione o nelle Cooperative. Tutti gli impegni che compongono la mia giornata sono tenuti insieme da un filo che li collega, è questo filo che dà loro motivo di essere: la partecipazione alla Santa Messa, un momento di orazione e lettura spirituale. Come ci riesco? Non lo so, mi viene piuttosto da chiedermi: “Ma come facevo prima a farne senza?!”. L’energia non è mia: “tutto posso in Colui che mi dà la forza!”

Semplicemente cerco di organizzarmi per …