Scola: "Grati a papa Francesco per i suoi primi passi" 25/03/2013 Scola: "Grati a papa Francesco per i suoi primi passi" ANGELO SCOLA Intervista televisiva (Telenova) al cardinale e arcivescovo di …Altro
Scola: "Grati a papa Francesco per i suoi primi passi"
25/03/2013
Scola: "Grati a papa Francesco per i suoi primi passi"
ANGELO SCOLA
Intervista televisiva (Telenova) al cardinale e arcivescovo di Milano che parla del nuovo pontefice
REDAZIONE
ROMA
«Vogliamo dire al Santo Padre che gli siamo grati già per questi primi passi, siamo disponibili e vorremmo essere capaci di fare eco a questa grande speranza che ha suscitato in tutto il mondo e che è sotto i nostri occhi da quando è apparso per la prima volta». Si è espresso così l' arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, in un' intervista che sarà trasmessa domani alle 20.45 da Telenova.
Parlando poi del recente conclave, Scola l'ha ricordato come «una prova spirituale straordinaria, che implica un grandissimo sacrificio interiore. È come se in quei giorni, prima nei colloqui tra noi cardinali e nelle congregazioni e poi nel conclave in senso stretto, ognuno fosse messo a nudo di fronte a Dio. Quello che viene avanti è il motivo per cui siamo lì, siamo lì perché nonostante tutti i nostri limiti, Gesù possa essere posto come il fondamento della speranza per la nostra umanità. Allora tutto il resto si fa da parte».
25/03/2013
Scola: "Grati a papa Francesco per i suoi primi passi"
ANGELO SCOLA
Intervista televisiva (Telenova) al cardinale e arcivescovo di Milano che parla del nuovo pontefice
REDAZIONE
ROMA
«Vogliamo dire al Santo Padre che gli siamo grati già per questi primi passi, siamo disponibili e vorremmo essere capaci di fare eco a questa grande speranza che ha suscitato in tutto il mondo e che è sotto i nostri occhi da quando è apparso per la prima volta». Si è espresso così l' arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, in un' intervista che sarà trasmessa domani alle 20.45 da Telenova.
Parlando poi del recente conclave, Scola l'ha ricordato come «una prova spirituale straordinaria, che implica un grandissimo sacrificio interiore. È come se in quei giorni, prima nei colloqui tra noi cardinali e nelle congregazioni e poi nel conclave in senso stretto, ognuno fosse messo a nudo di fronte a Dio. Quello che viene avanti è il motivo per cui siamo lì, siamo lì perché nonostante tutti i nostri limiti, Gesù possa essere posto come il fondamento della speranza per la nostra umanità. Allora tutto il resto si fa da parte».