Il dialogo interreligioso come stile di vita.

L'arcivescovo Michael Fitzgerald, nunzio papale in Egitto, si è incontrato a Sydney con H2onews ed ha parlato dell'aspetto ecumenico presente alla GMG di quest'anno.
“Si tratta veramente di una eccellente iniziativa. E mi sembra importante che questa dimensione sia stata portata alla Giornata Mondiale della Gioventù, perché in realtà è una dimensione della vita quotidiana dei cristiani”.
Il presule ha detto che il dialogo con i fedeli di altre religioni non deve essere confinato a eventi ufficiali o su larga scala, ma costituire uno stile di vita per i cattolici.
“Non deve per forza avere dei titoloni sui giornali. Non tutte le volte. Non ci deve essere ogni volta una GMG. Ci possono essere anche cose molto semplici: persone che si riuniscono, che si conoscono, che celebrano insieme le reciproche festività o che invitano altre persone per le proprie festività”.
Il dialogo, ha sottolineato, non implica dei compromessi di natura dottrinale, ma piuttosto un approccio di apertura e rispetto reciproco.
“Qualche volta c'è la paura che se provi a tendere la mano alle persone di altre religioni, necessariamente devi anche annacquare la tua fede. Ma non è il nostro caso. Ne è un buon esempio Papa Giovanni Paolo II”.

Secondo l'arcivescovo, già presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, gli incontri alla GMG tra buddisti, musulmani, e cristiani delle diverse confessioni sono qualcosa di estremamente positivo.